Pubblicato il: 22.04.2021
Aggiornato il: 28.06.2023
Maker e FabLab: la rivoluzione 4.0 dell’industria meccanica italiana

È un dato di fatto: il Made in Italy è una delle grandi certezze del nostro Paese.
Tra periodi di crisi e ripartenze, la ricchezza italiana è da sempre basata su un settore manifatturiero attivo, grazie al lavoro di piccole medie imprese e grandi industrie.
Negli ultimi decenni lo sviluppo digitale ha portato con sé grandi innovazioni nell’intero settore produttivo italiano, con l’ingresso di nuove tecnologie e opportunità di lavoro.
Se quindi, da un lato, ci aspettiamo di trovare ancora le PMI tradizionali e l’industria produttiva in larga scala, dall’altro sta emergendo una nuova realtà di imprenditori, start up e giovani lavoratori pronta a trasformare lo sviluppo economico e sociale.
Si tratta di Maker, di FabLab, di una rivoluzione 4.0: un vero e proprio movimento culturale basato su innovazione e tecnologia in una comunità sempre più internazionale. Una modalità di produzione mai vista prima, che integra meccanica industriale e fabbricazione digitale per la realizzazione di prototipi in piccole serie e progettazioni a basso costo.
Non si tratta di una realtà troppo remota: i “laboratori di fabbricazione” sono sempre più diffusi, dove gli “artigiani digitali” trovano rapido accesso ad attrezzature e processi per trasformare le loro idee in prodotti. Nel 2019, solo in Italia, ne erano già presenti 164.
Ad oggi i Makers sono considerati i protagonisti di una nuova potenziale rivoluzione industriale, dove le figure ricercate dalle aziende produttive sono quelle più specializzate e versatili. È qui che diventa importante chiedersi: chi sono i Makers? cos’è un FabLab?

Il Maker: cosa significa essere un artigiano digitale
I Makers, definiti come “artigiani digitali”, sono prima di tutto inventori.
Persone in grado di sfruttare le proprie competenze manuali e le ultime tecnologie per creare prototipi e progetti, funzionali poi ad una produzione industriale su grandi numeri.
La loro capacità sta nel realizzare prodotti che, qualche decina di anni fa, avrebbero richiesto costi e risorse ingenti: ci riescono integrando l’uso di macchinari meccanici tradizionali come macchine CNC, fresatrici e laser cutter, ad applicazioni digitali innovative come stampanti 3D, tecnologie IoT, hardware e software open source.
Le competenze trasversali che i Makers apprendono “facendo” sono tra le più varie: design, progettazione e prototipazione, modellazione 3D e CAD/CAM, programmazione informatica e PLC, basi di robotica e automazione ma anche di elettronica e meccanica.
Quello degli artigiani digitali è un solido fenomeno culturale che ogni anno si concretizza in Maker Faires presenti in tutto il mondo – come la Maker Faire di Roma. Questi eventi rappresentano un’opportunità fondamentale per incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi idee e opinioni su scienza, tecnologia, creatività e innovazione.

Il FabLab: cos’è un laboratorio di fabbricazione digitale
Cerchiamo di definire cos’è un FabLab: dall’unione dei termini “Fabrication” e “Laboratory” si tratta di uno “spazio ibrido” tra un’officina artigianale e un laboratorio di ricerca e sviluppo. Qui avviene lo scambio di idee tra imprenditori e Makers che, grazie alle tante macchine per la fabbricazione digitale, producono progetti e prototipi di ogni genere.
Per essere definito tale un FabLab deve garantire la presenza di diversi macchinari meccanici, tra cui: macchine di taglio laser e per la stampa 3D, frese e plotter di varie dimensioni, attrezzature per costruire circuiti elettrici, macchine a controllo numerico e CNC. A questi si aggiungono tutta una serie di software e programmi open source per attività di programmazione, automazione, robotica e modellazione 3D, come i sistemi CAD/CAM.
Un FabLab può assumere diverse forme di business: può essere una piccola azienda di prototipi o di servizi ingegneristici e meccanici, può essere uno spazio coworking, può trovarsi in una struttura universitaria e può ricevere finanziamenti da fondi pubblici o privati.
Nello specifico, il Veneto è stata una delle prime regioni a riconoscere le potenzialità dei FabLab: dal 2015 sono stati stanziati fondi e finanziamenti per lo sviluppo di 18 laboratori digitali attivi nel territorio. Si è riusciti così a sostenere economicamente i FabLab già esistenti e quelli appena creati, favorendo l’incontro con le piccole medie imprese locali.

Diventare un Maker: la professione nell’artigianato digitale
Il mondo dell’artigianato digitale, per quanto in costante crescita ed evoluzione, resta comunque una realtà molto recente e a tratti acerba, soprattutto sotto l’aspetto formativo. In poche parole, ad oggi non esiste una “scuola ufficiale” per diventare Maker.
Certo è che, con le competenze tecniche e manuali richieste da questa figura di Artigiano e Operatore 4.0, un percorso di qualifica in un centro di formazione professionale possa rappresentare un ottimo punto di partenza.
Saper programmare macchine utensili e CNC come centri di lavoro e fresatrici, utilizzare software CAD 3D e CAD/CAM, creare disegni tecnici 2D e modelli tridimensionali con Autocad e Solidworks, usare la stampante 3D e saper utilizzare attrezzature per il controllo qualità: questo è ciò che offre la qualifica triennale per Operatore Meccanico di CFP Trissino, assieme alla specializzazione in Tecnico Meccanico prevista al quarto anno.
Una formazione professionale di alta qualità, dimostrata dal podio conquistato alle Olimpiadi della Macchina Utensile e Meccatronica nel 2017 e nel 2018, con la possibilità di proseguire gli studi in Università o ITS e, infine, diventare un Maker a tutti gli effetti.